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Soluzione Disidratante Naturale e Sicura

Il Moisture Grabber è un sacchetto disidratante appositamente studiato per il mercato della pelletteria allo scopo di eliminare i problemi di qualità legati all’eccesso di umidità nel packaging. Evitare la formazione di muffe permette di preservare la qualità del prodotti intatta anche in caso di stoccaggio a lingo temine o trasporto via mare in container. Moisture Grabber è prodotto in Italia, non contiene fungicidi e non emette alcuna sostanza chimica.

Disidratante Naturale

L’argilla disidratante è una Bentonite Calcica che naturalmente adsorbe ed intrappola l’umidità sottraendola all’ambiente in cui è posta. L’argilla usata nel Moisture Grabber è in conformità con le norme tecniche DIN 55473, MIL 3464E, NFH00320.

L’argilla disidratante è identificata dal CAS n° 1302-78-29. L’argilla Disidratante contenuta nel Moisture Grabber è un prodotto minerale naturale di cava, pertanto è esente dall’obbligo di registrazione REACH a norma dell’articolo 2, paragrafo 7 lettera (b) L’argilla oltre ad essere esente dall’obbligo di registrazione, è una sostanza non classificata come pericolosa, priva di sostanze SVHC, o di sostanze con classificazione PBT o vPvB, conseguentemente non è necessario né redigere una valutazione dell’esposizione, né comunicare gli usi lungo la catena di fornitura.

La stampa tipografica viene impressa impiegando inchiostri per la stampa su packaging alimentare impiegando tecnologia tipografica per garantire la massima leggibilità ed un risultato visivo finale tale da permettere l’utilizzo del Moisture Grabber anche in prodotti di alto livello. Le informazioni sul sacchetto sono stampate in Italiano, Inglese, Giapponese, Francese, Tedesco e Spagnolo.

L’involucro permette di intravedere il disidratante naturale all’interno della bustina pur evitando il rilascio di polvere da parte del disidratante. Il tessuto non tessuto scelto è idoneo all’impiego alimentare ed è omologato Tipo B (basso rilascio di polvere) in base alla norma tecnica DIN 55473.

La quantità di sacchetti disidratanti da utilizzare deve essere valutata a seconda del prodotto da proteggere, del volume e tipo di imballo scelto, e dalla shelf life che si vuole ottenere. Prestare particolare attenzione alla permeabilità al vapore acqueo dell’imballo che verrà impiegato.

Sacchetti Disidratanti – “Sali”

I sacchetti disidratanti (comunemente chiamati anche “sali”) vengono impiegati per rimuovere l’umidità dall’ambiente interno ad un packaging per preservare la qualità dei prodotti in esso contenuti.

Benché siano spesso definiti “sali disidratanti” nessuno dei disidratanti impiegati per la protezione degli imballaggi è un sale. Anzi la stessa norma di settore DIN 55473 stabilisce che i sacchetti disidratanti non devono assolutamente contenere alcuna traccia di sale (cloruri) al loro interno in modo da non causare ossidazione se posti a contatto diretto con superfici metalliche. I disidratanti, negli anni, sono stati assimilati al sale probabilmente poiché il Gel di Silice ha un aspetto simile al sale grosso da cucina, e perchè lo stesso sale ha proprietà igroscopiche (ma non disidratanti in senso tecnico, poiché adsorbe l’umidità ma non la trattiene avidamente con l’Argilla o il Gel di Silice).

Perché non si usano Sali negli imballaggi?

In primo luogo i Sacchetti Disidratanti vengono inseriti negli imballaggio a contatto con le merci da proteggere, pertanto non devono causare alcun tipo di ossidazione.

In secondo luogo il Gel di Silice e l’Argilla Disidratante hanno caratteristiche che i sali comuni non hanno.

I disidratanti sono materiali ad alta efficienza:

  • Riescono ad abbassare l’Umidità Relativa a livelli inferiori al 4%.
  • Non rilasciano facilmente l’umidità adsorbita.

I principali disidratanti utilizzati per la protezione degli imballaggi sono:

  • Bentonite Calcica (anche nota come Montmorillonite, Sale, Argilla espansa, Argilla Attiva, Essiccante, Bentonite, Argilla Disseccata)
  • Gel Di Silice (spesso definito anche Sale, Silicagel, Silica, Silicio, Gel Essiccante)

Esistono sali nel campo del packaging protettivo?

La distinzione tra disidratanti (gel di silice ed argilla) e sali è importante perché in alcune situazioni si può andare incontro a fraintendimenti.

Il cloruro di calcio (questo sì che è un sale) trova la sua naturale applicazione nei sacchetti disidratanti per la protezione dei container dall’effetto pioggia.

In questo campo è necessario assorbire grosse quantità di umidità senza dover per forza raggiungere bassi e tenori di umidità relativa (di solito si cerca di mantenere umidità relativa intorno al 50% all’interno del container).
Per questo le caratteristiche del cloruro di calcio fanno sì che sia il disidratante perfetto per questa applicazione.

Si tratta infatti di un sale igroscopico che è caratterizzato da una grande capacità (quantità in grammi di vapore acqueo che riesce a rimuovere dall’ambiente) e da una limitata efficienza (livello di secco che riesce a creare intorno a sé si attesta intorno al 40% UR).

Scelta del disidratante

Protezione all’interno del packaging

  • Argilla Disidratante: Settore industriale in generale.
  • Gel di Silice: Settore Farmaceutico.

Protezione dei Trasporti via container

  • Cloruro di calcio: Levodry Gel, Container Bag.

Come Evitare la Muffa sulle Scarpe

L’origine del Problema

L’umidità naturalmente contenuta all’interno della pelle unitamente a quella proveniente dalle lavorazioni (presenza di collanti a base acquosa ad esempio) può causare un eccesso di umidità che ristagna all’interno del packaging creando un ambiente favorevole alla proliferazione di muffe.

L’eccesso di umidità può anche causare una perdita di lucentezza del pellame, formando una patina opaca su tutta la superficie della calzatura. Infine la proliferazione di muffe è quasi sempre accompagnata dalla formazione di cattivo odore, che impregna le calzature.

Gli articoli più soggetti a queste problematiche sono:

  • Calzature;
  • Oggetti di pelletteria;
  • Borse in pelle;
  • Materiali igroscopici.

La muffa si può sviluppare anche su materiali completamente sintetici in presenza di condizioni favorevoli (caldo umido).

La soluzione

Le bustine antimuffa in argilla disidratante assorbono l’umidità dall’ambiente in cui sono poste rimuovendo l’elemento che favorisce la proliferazione delle spore fungine.

La soluzione è semplice, facile da implementare, e, soprattutto, sicura per gli utenti finali e gli operatori.

Le bustine disidratanti non rilasciano nessun elemento chimico all’interno del packaging, e trattandosi di un disidratante naturale, non etichettato, e conforme a tutte le normative di sicurezza possono essere tranquillamente utilizzate anche nel packaging che viene poi destinato al consumatore.

Rimuovendo l’umidità si eliminano completamente le condizioni che causano lo sviluppo delle muffe indipendentemente dal ceppo alle quali appartengono, i cartoncini antimicotici in commercio, oltre ad utilizzare prodotti di sintesi, potrebbero non avere uno spettro di azione completo e quindi le muffe si potrebbero sviluppare prosperando grazie all’umidità non rimossa dal packaging.

I Vantaggi di una Soluzione Naturale

Il disidratante non rilascia prodotti chimici, e non modifica il profumo del cuoio. Non vengono rilasciati agenti chimici che potrebbero modificare la lucentezza del pellame. Non sono presenti sostanze chimiche potenzialmente pericolose in funzione della loro concentrazione. La formazione di muffe viene inibita rimuovendo l’eccesso di umidità che ne favorirebbe la crescita, e non tramite l’impiego di fungicidi chimici.

Precauzioni Riguardo i Materiali Igroscopici

Un aspetto fondamentale quando ci si trova a dover risolvere il problema delle muffe all’interno di una confezione per la pelletteria è assicurarsi che tutti gli elementi igroscopici (carta e cartone in questo caso) siano secchi e stoccati in modo che non possano accumulare umidità in eccesso. Nella maggior parte dei casi il grosso dell’umidità che poi troviamo all’interno del packaging viene dalla scatola in cartone. Partire da elementi di packaging correttamente conservati permette di ridurre drasticamente il quantitativo di disidratante richiesto.